Premio Letterario “Racconti intorno al Vino” 2025͏
Amanti della lettura e del buon vino, ecco un concorso letterario che fa al caso vostro! Iscrizioni fino al 30 aprile e 5 premi a disposizione. Al via la quinta edizione del concorso letterario “Racconti intorno al vino”, indetto dall’Associazione Nazionale Città del Vino.Dopo il successo delle passate edizioni, 5 saranno i premi a disposizione per l’anno in corso. Il concorso si pone come sempre l’obiettivo di promuovere, attraverso la scrittura, la cultura del vino e il racconto dei territori e dei loro personaggi che di questa cultura sono i custodi.Il fil rouge 2025 sarà “La migrazione italiana in Italia e all’estero: storie di vini e di persone“. Moltissimi sono i personaggi che una volta emigrati all’estero hanno creato aziende e prodotto vini eccellenti dall’altra parte del mondo, così come nel panorama della migrazione interna italiana, tanti uomini in cerca di fortune e di lavoro si sono portati dietro il vino di casa e hanno realizzato vigneti e cantine nei nuovi luoghi di vita. Un tema profondo che si apre anche verso confini internazionali. Ogni autore può inviare al massimo un racconto, dalla lunghezza complessiva tra le 15.000 e le 40.000 battute (spazi compresi), con testi inediti redatti in lingua italiana. Gli elaborati andranno inviati via email entro il 30 aprile 2025 a nepi@cittadelvino.com Una giuria composta da personalità autorevoli designerà le 5 opere vincitrici, quattro provenienti dall’Italia e una proveniente dell’estero. I cinque vincitori riceveranno 4 premi da € 500 e 1 premio internazionale da 500 € con rimborso spese di viaggio all’estero per un massimo di € 1.500 (con possibilità di ampliamento del numero dei premi con eventuali menzioni o altri riconoscimenti).La cerimonia di premiazione si terrà tra fine Settembre e inizio Ottobre nell’ambito della Convention d’Autunno delle Città del Vino che avrà luogo nella zona dei Castelli Romani. La stampa di un’antologia cartacea sarà curata dalla casa editrice Jolly Roger, che si occuperà anche della distribuzione nazionale del libro che nascerà dalla pubblicazione dei racconti selezionati. Questa quinta edizione del concorso è indetta in memoria di Nino D’Antonio, docente universitario di letteratura, scrittore e giornalista, Ambasciatore delle Città del Vino, associazione per la quale nel corso degli anni ha collaborato scrivendo libri, articoli, ritratti di personaggi, storie di territori e di vini con una straordinaria capacità narrativa e una riconosciuta e dotta eloquenza. * * * * * * * * Per maggiori informazioni:Giulia Nepi Tel 0577.353144 / nepi@cittadelvino.com
Due nuovi vini tra le fila del Trasimeno!
Sono le storiche cantine Pucciarella e Carini a presentare i loro ultimi arrivati in famiglia! Agli sgoccioli del 2024, la Cantina Pucciarella svela il suo Profaqula. Il termine Profaqula (/pro ‘fa:kula/ – dal latino _”pro fabula”-), usato nel dialetto e in antichità dagli umbri, significa “racconto”, “favola”. L’idea nasce dal desiderio di creare qualcosa di enologicamente nuovo e originale, ma al tempo stesso legato alla tradizione. Il vitigno scelto è il Merlot, per il suo profilo aromatico morbido e avvolgente, dal colore rosso rubino intenso con tonalità granate derivanti dall’affinamento nelle barriques dove ha riposato per decenni il Vinsanto, vino dalla lunga tradizione nella cantina Pucciarella. Il risultato, unico e originale nella pratica e nella tecnica, è un vino rosso amabile e piacevole, da sorseggiare. Il nuovo progetto in rosso della Cantina Carini si chiama invece Tegolaro Armando.La sua storia nasce nel 2017, questa è la sua prima annata. Il blend di Trasimeno Gamay e Merlot dà vita a un vino ricco e complesso, con aromi di frutta rossa matura, spezie e note vegetali.Dopo 60 mesi di barrique francesi e americane e 24 mesi di affinamento in bottiglia, è ora pronto per farsi conoscere, con un’edizione limitata di 186 magnum numerate che meritano un packaging d’eccezione, una confezione progettata per riflettere l’unicità, la complessità e l’evoluzione di questo vino.Il design elegante e minimalista cattura l’essenza del prodotto. La chiusura in CorTen la rende un oggetto d’arte: così come il vino, anche questo materiale evolve e muta, e ogni pannello è un esemplare che diventerà diverso dagli altri.
Pioggia di Foglie Verdi e Oro al Trasimeno!
La Guida Vini Bio 2025 nasce dalla volontà di valorizzare le scelte ecosostenibili nel mondo del vino, riconoscendo l’importanza dell’agricoltura biologica come percorso di responsabilità verso l’ambiente e le generazioni future. Unica guida nel suo genere, il suo proposito è anche quello di raccogliere e raccontare i prodotti e le esperienze di quanti hanno deciso di intraprende questa strada, valorizzando il legame con il territorio. L’agricoltura biologica, si sa, è una sfida difficile, è una scelta di consapevolezza, etica, lungimiranza, rispetto e qualità. Oggi, anche qui sul Trasimeno, la quasi totalità dei nostri produttori sono coinvolti in questo mondo, spinti da motivazioni di carattere ambientale, sociale e di tutela del consumatore. Il settore del vino biologico in tutta Italia sta vivendo comunque un momento di grande fermento, con oltre 135.000 ettari dedicati alla viticoltura green e un mercato che sfiora i 9 miliardi di euro annui. Con oltre il 21% dei vigneti destinato alla produzione di vino biologico, l’Italia si posiziona sempre più come leader internazionale nel mondo della viticultura sostenibile. Sono dati da non sottovalutare, dato che da molti studi di settore emerge come ben un consumatore su due sceglie etichette bio certificate, dimostrando una crescente sensibilità verso la provenienza delle materie prime, la sicurezza e il rispetto dell’ambiente. processi di lavorazione. Per la realizzazione della Guida, un gruppo di degustatori ha schedato e raccontato i migliori viticoltori biologici, dalla Valle d’Aosta alla Sicilia, consigliando al viaggiatore e al degustatore le bottiglie migliori da stappare, in un vero e proprio viaggio alla scoperta dell’anima del vino bio italiano.Con oltre 2500 etichette recensite, la guida propone dunque un percorso tra territori eterogenei e storie appassionanti, raccontando le sfide e le soddisfazioni di un’agricoltura sempre più attenta alla tutela dell’ambiente e alla qualità del prodotto finale. Tutti i vini vengono degustati alla cieca e valutati secondo una scala che va da 2 a 5 foglie; un riconoscimento speciale, la Foglia d’Oro, viene assegnato ai vini che si distinguono per eleganza, qualità e specificità. Ecco dunque i nostri vini premiati con Certificati di Eccellenza dalla Guida Bio 2025, atlante nazionale dedicato esclusivamente ai vini derivanti da agricoltura biologica: Complimenti alle nostre Cantine! «Il vino resta sempre un prodotto di culto che accende una gioia vitale e sanguigna, ma la dimensione ecologica del metodo di produzione apre ad una riflessione che va oltre i piaceri che può procurare». [Dalla prefazione di Ettore Prandini]
È nata CarTES, la Carta per il Turista Enogastronomico Sostenibile: una progettualità condivisa per saper fare turismo in modo responsabile
Fin dal 2017, ossia dal momento della sua fondazione, la Strada del Vino Colli del Trasimeno fa parte della Federazione Italiana delle Strade del Vino, dell’Olio e dei Sapori d’Italia. Proprio insieme alla nostra Federazione nazionale, è stato recentemente posto un nuovo importante tassello nel settore dell’enoturismo, la cui presentazione ufficiale si è tenuta lo scorso 9 Ottobre – in occasione dell’ultimo TTG Travel Experience 2024 di Rimini (manifestazione italiana di riferimento per la promozione del turismo mondiale) – presso lo stand della Regione Umbria, nell’ambito di un convegno dal titolo “Turismo agricolo come strumento identitario e rigenerativo: entrare nella verità dei luoghi per uno sviluppo equilibrato nello spazio e nel tempo.” Tutte le Strade del Vino italiane sono infatti partner del progetto CarTES (Carta del turista enogastronomico sostenibile), uno strumento concreto che ha lo scopo di fornire al turista un vademecum per vivere esperienze enogastronomiche nel rispetto dell’ambiente, della cultura e delle comunità locali. Per realizzare CarTES, il primo documento che propone una vacanza nazionale green destinata a sostenere le comunità dei territori visitati, hanno collaborato ben otto organizzazioni: oltre a noi, come Federazione Italiana delle Strade del Vino, dell’Olio e dei Sapori appunto, il progetto è stato sottoscritto dall’Associazione del Turismo Enogastronomico, dalle Associazioni Nazionali Città del Vino e Città dell’Olio, da Iter Vitis (Itinerario Culturale del Consiglio d’Europa), da Terranostra-Coldiretti, UNPLI e i Distretti del Cibo italiani. Un vero e proprio progetto di rete, dunque, uno sforzo corale in cui tutti i soggetti coinvolti sposano la causa e il valore dell’iniziativa con un unico grande obiettivo: contribuire a promuovere il turismo sostenibile e a valorizzare il patrimonio enogastronomico italiano. Si tratta di un’iniziativa inedita a livello globale, che vede CarTES destinato a diventare un progetto pilota per l’applicazione su larga scala a livello europeo. Perché CarTES? In un mondo con risorse limitate, dove si consuma più di quanto è effettivamente disponibile, adottare un approccio sostenibile quando si viaggia non è più una scelta. È una necessità. Le sempre più frequenti campagne di sensibilizzazione e l’attenzione mediatica hanno certamente contributo ad accrescere la sensibilità verso questo tema. Nonostante ciò, i turisti tendono a dimostrarsi nei fatti meno sostenibili rispetto alle intenzioni poiché non adeguatamente informati, stimolati e supportati in modo semplice e trasparente.La necessità della CarTES nasce dunque dalla consapevolezza che l’impatto dei turisti sull’ambiente è, in media, tre volte superiore a quello generato dai residenti, una forbice che tende ad allargarsi soprattutto nelle destinazioni dei Paesi emergenti. L’esigenza diventa ancora più urgente in tema di turismo enogastronomico, dove la sostenibilità è un driver sempre più importante nella scelta di viaggi ed attività esperienziali: ben 1 turista su 2 desidera trovare proposte green, in primis degustazioni, pranzi e/o cene a base solo di prodotti locali. Il messaggio forte che si vuole rivolgere ai viaggiatori e agli appassionati di enogastronomia di tutto il mondo è la codifica di buone norme e la sensibilizzazione verso comportamenti e abitudini turistiche responsabili. Una rete di consapevolezza e collaborazione: a chi si rivolge CarTES Un approccio che stimola anche il dialogo tra le varie componenti dell’offerta turistica, nel favorire la costruzione di pacchetti e itinerari tematici che promuovano esperienze autentiche e rispettose del patrimonio culturale e naturale, per una ricaduta positiva sull’intero comparto agroalimentare e vitivinicolo. CarTES è una guida che si rivolge quindi a tutti, viaggiatori, appassionati, produttori o operatori, attenti alle tendenze in atto e alla condivisione di buone pratiche; un primo strumento per trasformare questo interesse in comportamenti concreti in grado di generare benefici duraturi e diffusi, fornendo indicazioni e suggerimenti pratici e risposte a domande quali, ad esempio, come orientarsi nella scelta tra destinazioni certificate green, in che modo è possibile calcolare l’impronta ecologica individuale, o perché adottare un regime alimentare più sano. Non è solo una mera semplice lista di buone pratiche che si dovrebbero adottare prima, durante e dopo il viaggio, ma un vero e proprio strumento che educa, promuove e stimola comportamenti sostenibili spiegandone le ragioni. La campagna di comunicazione congiunta e a raggio internazionale A breve, inizierà la fase di lancio della prima campagna di comunicazione condivisa da tutti i principali attori del turismo enogastronomico italiano.CarTES sarà diffusa in 24 Paesi europei aderenti all’Itinerario Culturale del Consiglio d’Europa e tradotta nelle lingue locali per garantirne la massima accessibilità. A partire dal 18 Ottobre 2024, le aree pilota saranno Grecia, Erzegovina e Moldova, per poi passare ad una seconda fase più incisiva che amplierà ulteriormente la portata del progetto.Parallelamente, è previsto il lancio di una campagna di comunicazione per promuovere le diverse tipologie di esperienze enogastronomiche da vivere sostenibilmente. Questa iniziativa rappresenta solo un primo tassello, un primo step di un percorso più ampio mirato alla creazione di una rete di consapevolezza e collaborazione che coinvolga l’intero comparto agroalimentare e vitivinicolo italiano, dall’essere un’eccellenza in termini produttivi e sostenibili, a divenire un riferimento nell’ambito turistico grazie alla diffusione di buone pratiche e modelli di comportamento virtuosi.Vi sarà un secondo step in primavera con il lancio di un concorso volto a premiare i turisti che adottano comportamenti sostenibili nel turismo enogastronomico. È prevista anche la realizzazione di un tool rivolto a città ad aziende per valutare il proprio livello di sostenibilità e scegliere la migliore certificazione in base ai propri bisogni tra quelle esistenti a livello europeo. La strategia di comunicazione fa perno sul sito internet www.turistaenogastronomicosostenibile.it e sulle pagine dei principali social media (Facebook, Instagram e Linkedin). Il vero punto di forza è l’approccio partecipativo, sfruttando tutti i canali degli attori coinvolti che in primis offriranno il palcoscenico delle pagine dei propri social media, visibilità sui loro siti istituzionali (come stiamo facendo noi, in questo caso) e spazi fisici e virtuali attraverso i quali presidiano i territori, direttamente e attraverso le aziende associate. Considerando tutto questo come un unico circuito che lavora in modo coordinato, l’impatto e le opportunità di visibilità sono davvero notevoli, dato il “potere di fuoco” della cassa di risonanza congiunta dei tanti soggetti coinvolti. Il successo dell’iniziativa, e in un
I premi ai migliori vini di Corciano Castello diVino 2024
È un verdetto sempre molto atteso, quello che ogni anno a Corciano Castello DiVino decreta i migliori vini del Trasimeno tra quelli proposti dalle cantine partecipanti all’evento, in un percorso sensoriale itinerante tra i suggestivi vicoli del borgo che promuove e valorizza la qualità delle nostre eccellenze vitivinicole. I premi 2024 ai vini in concorso sono stati assegnati, sulla base di una degustazione bendata, da una giuria tecnica composta da Maurizio Dante Filippi (Wine expert, comunicatore e Miglior Sommelier AIS d’Italia 2016), Alessandra Piubello (Responsabile Umbria della Guida Veronelli) e Francesca Granelli (Sommelier e giornalista), mentre la giuria popolare dei tanti winelovers partecipanti ai tre giorni dell’evento ha decretato il premio alla miglior cantina partecipante. Ed ecco dunque il podio per ogni categoria, tra ottime riconferme e piacevoli new entries: Miglior Bollicina: 1) Futura della Cantina Madrevite: un primo posto che riconferma la qualità e l’eccellenza di questo Spumante a base di Trebbiano Spoletino prodotto con Metodo Ancestrale. Un Brut Nature fresco, profondo e cremoso, dal perlage fine e persistente. Un vino iconico con note di frutta bianca e lieviti, che ben si presta ad abbinamenti con preparazioni a base di pesce e carni bianche. Un’etichetta ispirata al Futurismo, un inno alle innovazioni e al dinamismo.2) Ca’ de Sass della Cantina Pucciarella: uno Spumante Metodo Classico 100% da uve Chardonnay, con profumi fragranti di frutta matura e dal sapore fresco, armonico ed intenso. Un’attesa sempre molto lunga per ottenere uno spumante sorprendente, elegante e dal perlage finissimo, senza dubbio uno dei prodotti di punta dell’azienda.3) Lenouri della Cantina Coldibetto: Raffaele continua a sorprendere con il Metodo Ancestrale per uno Chardonnay vivo e frizzante, con lieviti indigeni che conferiscono profumi vegetali e fruttati in continua evoluzione. Una bolla delicata ma persistente, dagli inconfondibili sentori di frutta tropicale, come ananas e mango, ideale per l’aperitivo e per accompagnare taglieri di salumi e formaggi. Miglior Rosso: 1) Fontinius dell’Agricola Casaioli: Giacomo riconferma sul podio (per il secondo anno consecutivo) il suo Gamay in purezza dai profumi intensi di frutta rossa matura e marasca, con sfumature speziate ed elegante boisé vanigliato. Un grande rosso umbro affinato in legno, versatile negli abbinamenti e ideale anche da meditazione degustato con un pezzetto di cioccolato fondente.2) Rosso Principe della Cantina Nofrini: già premiato in passato, come altre etichette della Strada del Vino Trasimeno, anche al concorso internazionale Grenaches du Monde, il Gamay in purezza di Simone Nofrini si presenta intenso all’olfatto, con note di ribes nero, amarena e frutti di bosco. Equilibrato e ricco di sapore, si apre ancora a frutti rossi e a confettura di prugna. Ottimo con salumi, formaggi e arrosti di carni.3) Giovanotto della Cantina Montemelino: ultimo nato in casa Etten/Cantarelli, è un altro Trasimeno Gamay in purezza dai profumi di frutti rossi, pera e liquirizia. Fragrante e vivace al palato, vinifica in vasche in cemento. Miglior Rosé: 1) Martavello della Cantina del Trasimeno Duca della Corgna: un rosato ottenuto ancora una volta da uve 100% Trasimeno Gamay, dal colore rosa brillante con leggere sfumature violacee. Profumi intensi di rosa e frutti rossi, con una delicata presenza di spezie mediterranee. Un rosé dal sapore fresco, minerale, sapido e persistente. 2) SB83 della Cantina Poggio Santa Maria: un Sangiovese DOC con delicate note di fragola, prugna, marasca, rosmarino, salvia e pepe rosa. In bocca risulta sapido e fresco, per un ottimo abbinamento con sughi di pesce di lago e carne di maiale. Un nome particolare per un rosato intitolato a Silvia, compagna di Massimiliano Marchetti, fondatore dell’azienda.3) La Bisbetica della Cantina Madrevite: dal colore cerasuolo brillante, questo Trasimeno Gamay cattura per i suoi profumi floreali e fruttati di lampone, pompelmo rosa e fragola. Sapido, intenso e persistente, è un classico per un aperitivo in riva al Lago Trasimeno. Miglior Bianco: 1) Grechetto della Cantina Montemelino: un vino di ottima struttura che esprime a pieno tutto il potenziale enologico di un grande vitigno a bacca bianca tradizionale dell’Umbria. Con le sue note fruttate fini ed eleganti e un finale ammandorlato, si presta all’abbinamento con piatti elaborati e dal gusto deciso.2) Pratolungo della Cantina Morami: blend di Grechetto e Viognier, è un bianco dal colore dorato vivace. Di buona intensità al naso, esprime la complessità di fiori gialli, agrumi, pesche e richiami minerali. Al gusto è ampio e potente, con un tenore alcolico che ben si integra con freschezza e sapidità. Con la sua piacevole persistenza, è molto versatile negli abbinamenti, come ad esempio con primi di pesce, verdure al forno, coniglio in porchetta e galantina di pollo. 3) Poggio Canneto della Cantina Carini: un “must sempreverde” ottenuto con un blend di Chardonnay e Pinot Bianco. Dal profumo ricco e ampio, con note floreali, di frutta bianca e miele di acacia, ha un sapore secco, armonico ed elegante. Un bianco fine e complesso ideale da abbinare a torte rustiche di verdure, preparazioni a base di pesce nobile e carni bianche. Premio come Miglior cantina partecipante 2024 assegnato dalla giuria popolare alla Cantina Poggio Santa Maria. Tra degustazioni guidate, piatti tipici in taverna, street food, arte, musica, masterclass tematiche, convegni, sport e iniziative benefiche, Corciano è stato dunque il salotto buono del weekend per mettere in mostra le migliori etichette del Lago Trasimeno. L’atmosfera coinvolgente di uno dei nostri Borghi più belli d’Italia, riconosciuto peraltro come Destinazione Europea d’Eccellenza, ha fatto ancora una volta da cornice perfetta ad una delle manifestazioni più importanti del panorama regionale in ambito enoturistico. Facebook Twitter LinkedIn WhatsApp
Tre Bicchieri del Gambero Rosso sbarcano al Trasimeno! Due delle nostre Cantine insignite del prestigioso premio per il 2025
Ogni appassionato di vino ha sentito in qualche modo parlare dei Tre Bicchieri del Gambero Rosso. Si tratta infatti di un riconoscimento molto prestigioso, il massimo della valutazione per i vini italiani e un vero e proprio passaporto per la qualità e l’eccellenza nel mondo del vino.Va ricordato che il Gambero Rosso è una delle guide vinicole più rispettate non solo in Italia, ma anche a livello internazionale. Nata nel 1986, si è guadagnata una reputazione solida e autorevole facendo tesoro di anni di esperienza nel settore enogastronomico. Sono migliaia i vini che ogni anno vengono valutati da esperti sommelier e assaggiatori professionisti, ma solo i migliori riescono a strappare il famoso punteggio dei Tre Bicchieri. E la scorsa settimana, due premi di questa levatura sono sbarcati al Lago Trasimeno!Per l’anno 2025 infatti, tra i 17 vini che in tutta l’Umbria l’hanno appena ricevuto, 2 fanno parte della nostra Strada del Vino: il Cos’A 2022 della Cantina Madrevite e il Poggio Petroso 2021 di Duca della Corgna, due interpretazioni ricche ed intense del Trasimeno Gamay. Per i nostri produttori del Trasimeno, ricevere i Tre Bicchieri è un po’ come ricevere un Oscar. Significa che il loro lavoro, la passione e le ore trascorse tra vigne e cantine sono stati riconosciuti e apprezzati a livello nazionale e oltre. Un premio che può catapultare un vino nella lista dei desideri degli appassionati, aumentando di pari passo la visibilità e la promozione anche del territorio da cui proviene. Un perfetto connubio insomma tra la messa in luce del patrimonio vitivinicolo lacustre e la valorizzazione dell’ambiente locale.Dall’altra parte, per gli amanti del vino, il premio Tre Bicchieri offre una sorta di “carta di identità” di qualità. Che al Trasimeno di certo non manca. Due importanti nuovi riconoscimenti che premiano quindi non solo i produttori, ma aiutano anche i consumatori a fare scelte più informate, spingendoli a conoscere le peculiarità dei nostri vini e ciò che rende unica ogni bottiglia prodotta intorno al Lago Trasimeno. Tre Bicchieri come simboli di eccellenza per tutto il panorama vinicolo del Trasimeno, dunque. Una garanzia di qualità sulle nostre etichette, che hanno dietro un mondo di passione, competenza e storia da scoprire e gustare! Cheers! 🍷
La Pesca Tradizionale del Lago Trasimeno diventa Presidio Slow Food
Il Trasimeno è il lago più antico d’Italia e il quarto per estensione. Un lago laminare, con una profondità massima di soli 6 metri. Qui, i pescatori portano avanti una pesca di cattura in modo passivo e sostenibile: le reti vengono lasciate immerse in acqua ad aspettare il pesce. È così possibile tutelare la biodiversità senza danneggiare le risorse ittiche locali. La pesca tradizionale del Lago Trasimeno entra a far parte dei Presìdi Slow Food dell’Umbria. Praticata da quasi tremila anni, si distingue per il suo approccio altamente sostenibile e mai aggressivo, rispettoso dell’intero ecosistema.Si tratta di una pesca passiva: i pescatori stendono le reti e attendono che il pesce, muovendosi, rimanga imprigionato nelle maglie. Funziona così da tremila anni, da quando l’uomo ha cominciato ad abitare le coste del lago.In quanto pesca di attesa, risulta anche altamente sostenibile: è pressoché impossibile che l’attività si intensifichi al punto da intaccare le riserve di pesce nel lago. Per lo stesso motivo, però, è anche fortemente imprevedibile, in quanto non è possibile stabilire quotidianamente di quali pesci si potranno rifornire i ristoranti, i negozi o le altre pescherie. Se, da un lato, questo rappresenta un ostacolo economico, dall’altro nasconde un vantaggio: quello di non rischiare di mettere in crisi gli stock ittici. A dispetto di una profondità mai superiore ai 6 metri, il Trasimeno abbonda di specie pregiate. I protagonisti sono il Persico reale, la carpa, il pesce gatto, latterino, la tinca, il persico-trota, l’anguilla e il capitone, tutte specie ittiche comprese nel disciplinare che regola il Presidio Slow Food.L’opportunità di diventare Presidio Slow Food arriva in un momento storico importante, in cui il mestiere del pescatore deve coniugare tradizione e innovazione, buone pratiche e sostenibilità economica.Fare economia tenendo a mente le generazioni future è un altro tassello verso la giusta condivisione di strategie comuni a salvaguardia dell’ambiente, per preservare l’immagine lasciata in eredità da chi ha dedicato la propria vita al lago. Ad oggi, sono una cinquantina i pescatori professionisti attivi aderenti alle due cooperative del Trasimeno, ma va evidenziato come negli ultimi tempi l’età media si sia abbassata di molto, merito dei tanti giovani che recentemente si sono avvicinati al mondo della pesca. Cosa farà Slow Food Proprio l’adesione di nuovi giovani pescatori ha ridato entusiasmo e motivazione a raccontare e promuovere la conoscenza del pesce di lago nel territorio. E Slow Food sostiene il loro impegno e il loro sforzo. Guardando al futuro, il riconoscimento come Presidio potrà inserirsi bene anche nel progetto di tutela dell’ecosistema lago, inteso sia dal punto di vista ambientale sia come risorsa per chi vive nei borghi rivieraschi. La cooperazione tra gli istituti alberghieri della regione e i cuochi della rete di osterie di Slow Food sarà uno strumento per ridare nuova veste e nuova linfa anche alle ricette tradizionali, per riproporle andando incontro al gusto moderno; è questo un aspetto di fondamentale importanza, poiché un progetto che nasce dalla storia millenaria del lago avrà un futuro solo se i giovani saranno coinvolti da protagonisti: non sarà solo raccontare loro come si faceva e come si fa, ma ascoltare il loro punto di vista per lavorare insieme sulla giusta riproposizione dei gusti di questi prodotti straordinari e ricchi di prospettive. Slow Food Umbria contribuirà dunque a valorizzare le ricette legate al pescato, non sempre di facile esecuzione, ma di sicuro gradimento per il consumatore e per il turista. I ragazzi potranno mettersi alla prova confrontandosi direttamente con i pescatori e i professionisti della ristorazione lacustre, per ricambiare quanto impareranno dalle generazioni che li hanno preceduti. Travel Tips: Per conoscere a fondo la storia e le tradizioni, il Museo della Pesca di San Feliciano propone un ricchissimo percorso espositivo che, con il suo approccio multidisciplinare, racconta la realtà naturale e antropica di tutto il lago. Entrare in questo museo significa per il visitatore perdere la sua abituale cognizione di abitante della terra ed immergersi nel mondo fluido dell’acqua, seguendo passo dopo passo una storia affascinante e poco nota, per comprendere la grandiosità e i messaggi che vengono da tradizioni, consuetudini, saperi e saggezza popolare.
“Circuiti di gusto tra Paciano e il lago Trasimeno”. Un anno di eventi, progetti ed educazione enogastronomica
Il piccolo borgo protagonista di un nuovo progetto che vede l’enogastronomia come filo conduttore. Si parte il 18 con la Festa dell’olio Trecentosessantacinque giorni di progetti, eventi ed educazione enogastronomica: questo in sintesi il programma di “Circuiti di gusto tra Paciano e il lago Trasimeno” che vede protagonista il Comune di Paciano e diverse aziende del territorio lacustre, con il vino come trait-d’union tra la storia del territorio e le tradizioni gastronomiche uniche del Trasimeno. “Come Comune di Paciano – dichiara il sindaco Riccardo Bardelli – abbiamo da subito aderito a questo progetto, diventandone capofila, perché ne abbiamo fin da subito colto l’importanza e lo spirito. Grazie ad una intensa sinergia con alcuni partner e con le aziende agricole siamo così riusciti ad aggiudicarci il bando. Ringrazio particolarmente anche i nostri uffici che si sono prodigati per mettere insieme numerosi partner e per predisporre i documenti necessari”. Il progetto è stato finanziato con il contributo della Regione Umbria attraverso il Programma di Sviluppo Rurale (PSR per l’Umbria 2014/2022), in particolare con la misura 16.4 che persegue la finalità di supportare attività promozionali a raggio locale connesse allo sviluppo delle filiere corte e dei mercati locali. In questa direzione si vanno a sostenere partenariati come quello di progetto permettendo la realizzazione di appuntamenti di approfondimento e degustazione gratuita di una serie di prodotti tipici del territorio. “Per un anno intero – spiega il vicesindaco Luca Dini – cercheremo di attivare una promozione del nostro Comune in sinergia con la Strada del Vino del Trasimeno, organizzando eventi ed iniziative di degustazione che mettano al centro il vino, l’olio ed i prodotti tipici, con l’obiettivo di far crescere l’attenzione su Paciano anche come punto di riferimento da cui partire per valorizzare il territorio” Il progetto “Circuiti di gusto tra Paciano e il Lago Trasimeno”, prenderà il via il prossimo 18 novembre con la ‘Festa dell’Olio’ all’interno del piccolo borgo, momento in cui ci si tornerà a concentrare sulle varietà dell’areale e sul loro potenziale gustativo. Oltre allo spazio dedicato all’olio, saranno a disposizione banchi d’assaggio enoici, organizzati con la collaborazione della Strada del Vino Trasimeno. In programma visite guidate al nuovo Frantoio di Paciano, intrattenimento per grandi e piccini con artisti di strada e giocolieri, musica dal vivo dal mood swing, camminate tra i boschi e ovviamente momenti di riflessione intorno all’Olio Evo, grande protagonista delle tavole umbre e non solo. Il secondo appuntamento del progetto andrà poi in scena il primo fine settimana di dicembre con l’evento ‘Vini & Vinili LIVE’, una due giorni dedicata al vino e al suo rapporto con la musica con diversi eventi tra Paciano e il lago Trasimeno. Momento centrale il concerto-evento che vedrà protagonisti Mauro Ermanno Giovanardi, già voce dei La Crus, e Maurizio Pratelli, giornalista e autore della trilogia ‘Vini&Vinili’ (Ed. Arcana). L’evento, con posti limitati, andrà in scena presso Poggio Santa Maria, una cantina di recente costruzione che grazie ai suoi soffitti in legno funzionerà da piccolo auditorium. Il duo sarà accompagnato dal chitarrista Marco Carusino, storico musicista dell’entourage di Giovanardi. Già nella giornata di venerdì, all’interno di Palazzo Baldeschi, nel cuore di Paciano, ‘Vini & Vinili LIVE’ darà la possibilità ai winelover, e non solo, di avvicinarsi al mondo del vino tramite una degustazione guidata da Assosommelier e Strada del Vino Trasimeno, mentre in serata il paese sarà protagonista della kermesse con banchi di assaggio con i produttori partner e un dj-set vinilico a cura di DJ Sesé. Da gennaio in poi, la promozione si trasformerà in formazione: ristoratori, sommelier, agenti di vendita e rappresentati delle strutture ricettive saranno invitati a prender parte ad una serie di workshop dedicata alle produzioni locali. “Grazie anche ai premi che ogni anno le cantine del territorio ricevono a livello internazionale – spiegano gli ideatori del progetto – la popolarità del Trasimeno Gamay, del Grechetto e delle altre etichette è in costante crescita e avere una formazione aggiornata sulle novità e sulle particolarità delle produzioni delle cantine locali è un asset molto importante per lo sviluppo dell’enoturismo. Proprio per questo motivo, un’altra parte molto importante del progetto sarà dedicata ad una serie di serate in cui gli appassionati di vino potranno incontrare i produttori all’interno dei ristoranti con una serie di cene tematiche. Saranno coinvolti circa 30 ristoratori del lago, a partire da quello che si trovano a Paciano, in un momento di condivisione, apprendimento e buon umore. Con l’arrivo poi della bella stagione, il comune di Paciano e le sue vie torneranno protagonisti grazie ad una serie di eventi che si concentreranno sulle produzioni locali e show adatti a tutte le età come Mille e Una Umbria e eventi affini. Si tratta di un progetto molto importante e che sottolinea l’investimento della Regione nella promozione di realtà locali che sono in crescita e che meritano un palco speciale dove mettere in valore le proprie produzioni e il saper fare”.
GRENACHES DU MONDE: SETTE MEDAGLIE PER I VINI DEL CONSORZIO TRASIMENO
Il Trasimeno Gamay tra i protagonisti della competizione internazionale dedicata ai vini da varietà Grenache. Per la prima volta in undici anni il concorso va in scena a New York Il Consorzio Tutela Vini Doc Colli del Trasimeno colleziona successi al Grenaches du Monde, concorso internazionale giunto all’undicesima edizione, tenutosi quest’anno per la prima volta a New York. Protagonista il Trasimeno Gamay, vitigno a bacca rossa della famiglia della grenache, di cui fanno parte anche il cannonau sardo, la granaccia ligure e il tai rosso dei Colli Berici, in provincia di Vicenza. Ai produttori del Consorzio sono state assegnate sei medaglie d’oro e una d’argento tra le dodici partecipanti. Il metallo più prezioso è stato assegnato a Le Cupe Umbria IGT Rosato 2022 e Òscano Trasimeno DOC Rosso Scelto 2021 (unico premiato nella categoria Blend) di Azienda Agraria Carini; a Divina Villa Trasimeno DOC 2021 e Divina Villa Riserva Trasimeno DOC 2019 di Duca della Corgna. Lo stesso riconoscimento è stato attribuito anche a Opra Trasimeno DOC 2022 e C’osa Trasimeno DOC Riserva 2020 di Madrevite. Si è infine aggiudicato la medaglia d’argento Martavello Umbria IGT Rosato 2022 di Duca della Corgna. “I risultati emersi dal Grenaches du Monde confermano la qualità e la peculiarità territoriale dei vini che produciamo nell’area del lago Trasimeno – dichiara il Presidente del Consorzio Emanuele Bizzi – Qui, già a partire dal XVI secolo, il Trasimeno Gamay ha trovato condizioni ideali per esprimersi al meglio, donando vini rossi intensi e fruttati e rosati apprezzabili per la loro finezza. I riconoscimenti ottenuti ci rendono estremamente orgogliosi perché ripagano la dedizione e la cura nel lavoro dei nostri soci”. L’edizione 2023 di Grenaches du Monde si è svolta intorno al tema “Dall’Europa al mondo”, ospitata per la prima volta da una delle città e mercati del vino più interessati e globalmente influenti: New York. 286 le medaglie conferite su oltre 800 etichette assaggiate, provenienti da Italia, Francia, Spagna e Stati Uniti. A valutarle è stata una giuria composta da 80 professionisti nordamericani composta da distributori, sommelier, importatori, giornalisti e personaggi influenti del mondo del vino. Organizzato dal Conseil Interprofessionnel des Vins du Roussillon (CIVR), Grenaches du Monde è un concorso annuale aperto a tutti i vini a base di Grenache (in purezza o in assemblaggio), senza restrizioni di tonalità o di origine.
Strada del Vino Trasimeno: fermata Frecciarossa Chiusi-Chianciano strategica per il territorio
In attesa della conferma della fermata del Frecciarossa alla Stazione di Chiusi in direzione sud, Napoli e direzione nord Firenze – Milano, gli imprenditori dei territori turistici, compresi tra Toscana e Umbria, rinnovano la volontà di tornare a investire in un progetto di co-marketing con Trenitalia, per la valorizzazione e la promozione dei treni alta velocità che permetta di raggiungere da tutta Italia, in maniera veloce, le antiche Terre degli Etruschi. Questo territorio rappresenta un ampio bacino di utenza, che ha ospitato nel 2022 un flusso turistico notevole e che continua a rilevare trend di crescita anche nei primi mesi 2023. I territori interessati hanno ospitato nel 2022 flussi turistici rilevanti, con arrivi pari a 1.742.368 e presenze pari a 4.863.644, tornando quasi ai livelli pre-Covid del 2019, quando gli arrivi furono 1.832.772 e le presenze 4.905.531. Ai fini dell’attuabilità del progetto sarebbe opportuno un collegamento diretto tra l’Aeroporto di Roma-Fiumicino e la stazione di Chiusi-Chianciano Terme. La Strada del Vino Nobile di Montepulciano e dei Sapori della Valdichiana Senese in accordo con altre associazioni ed enti rappresentativi del tessuto imprenditoriale quali la Strada del Vino Trasimeno, Consorzio URAT, Strada del Vino Orcia, il Consorzio dei Vini di Cortona, il Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano, il Consorzio del Vino Orcia, il Consorzio del Vino Brunello di Montalcino, Booking Amiata, Federalberghi Chianciano Terme, la rete d’impresa EXVALSE, la rete Etruria Experience, nella convinzione che il progetto presenti ampie possibilità di sviluppo e ritenendolo strategico per il territorio, sono intenzionati a investire nuovamente. L’obiettivo principale è favorire l’uso del treno come principale alternativa quando si viaggia, perché è comodo, sostenibile, e pratico, in linea con le politiche della Comunità Europea e con la stessa programmazione del Gruppo Fs. Sono recenti le dichiarazioni di Adina Vălea, commissaria europea per i trasporti che ha espresso la necessità che il mercato ferroviario risponda alla forte la domanda di mobilità verde. E come si legge nel sito ufficiale di Fs, il Gruppo FS Italiane ha avviato una serie di azioni per la redistribuzione dei flussi turistici e per una migliore accessibilità ai luoghi di vacanza, valorizzando l’immagine e il patrimonio culturale e paesaggistico del Paese, ponendosi sempre più come punto di riferimento dell’ecosistema turistico nazionale. In termini di sostenibilità per andare nel concreto (http://www.ecopassenger.org/), un viaggio in treno dalla Stazione di Roma Termini a Chiusi–Chianciano significa una emissione di kg 6.9 di anidride carbonica in treno a fronte di kg 18.3 in auto, evitando code e rischi su strada. Forte è la domanda di sostenibilità espressa con sempre maggior forza dai viaggiatori sia nazionali sia internazionali, domanda a cui il territorio vuole dare un forte segnale. L’aspetto della sostenibilità nel turismo, è un aspetto cruciale, come affermato più volte da Ivana Jelenic amministratore delegato di Enit: “La sostenibilità non è solo uno slogan, ma è un percorso importante che fa cambiare le scelte dei consumatori maniera più consapevole”.